L'angolo delle Maestre, un pò di Pedagogia

Consigli per un buon inserimento

Evito i paragoni con gli altri bimbi: 

L'ingresso alla scuola dell'infanzia è un'esperienza nuova e 'forte', da un punto di vista emotivo e relazionale per ogni bambino. Ciò significa che può anche generare qualche difficoltà. Occorre, quindi, non dare nulla per scontato ed essere pronti ad affrontare eventuali problemi senza ansia. Per questo, è fondamentale che il genitore riconosca le caratteristiche e la personalità del figlio evitando qualsiasi paragone con altri bimbi.

Mi faccio raccontare la giornata ed evito troppe domande sul cibo: 

In questa fase, è molto importante invitare il bimbo a parlare, in generale, di tutti gli aspetti della sua giornata. È opportuno chiedere a quali attività si è dedicato, come è andata, se si è trovato bene con un compagno in particolare o se si è arrabbiato. E ricordiamoci che a scuola non si va per mangiare! Purtroppo, questo atteggiamento è molto diffuso ma trasmette al bimbo un messaggio sbagliato, svilisce il valore della scuola. Occorre, invece, far capire al bambino che sta vivendo un'esperienza significativa: non dimentichiamo che proprio in questi anni si gettano le basi delle capacità relazionali.

Mi informo subito sull'organizzazione della classe: 

Nella scuola dell'infanzia il vostro bambino non avrà una sola maestra di riferimento: in sezione ce ne sarà una, poi ci sarà la figura jolly, poi c'è quella dell'anticipo e del postico e, probabilmente, non mancheranno supplenti, specialiste ,..che turneranno nel corso dell'anno. Questo aspetto, spesso, destabilizza l'adulto per la presenza di diverse figure,... ma i bambini sanno chi sono, i bambini le hanno conosciute, la scuola non affida mai i bambini a figure estranee che non sono state adeguatamente presentate ai piccoli.

Non smette di piangere? Saluti, coccole e poi vado via: 

Se il piccolo continua a piangere, a un certo punto, dopo saluti e coccole, bisogna farsi forza e andare via. Non si può restare lì tutto il giorno. Ogni bimbo ha i suoi tempi ..e piano piano il piccolo apprezzerà la nuova scuola come parte della 'normale' routine della sua vita.  

Ho fiducia nelle capacità di mio figlio: 

Le mamme che affrontano il primo distacco si fanno tantissime domande: il bimbo riuscirà a farsi capire? I suoi bisogni saranno soddisfatti? Sarà in grado di mangiare da solo e andare in bagno? La risposta è sicuramente sì! Per vivere serenamente questa nuova avventura, è molto importante "avere fiducia nelle capacità del bimbo, anche quando agli occhi della mamma appare fragile e indifeso".

Lo aiuto a comunicare le sue emozioni: 

Per favorire l'inserimento a scuola del bimbo (e anche superata la prima fase), oltre a chiedere al bimbo le sue opinioni, è fondamentale che il genitore lo aiuti a comunicare i suoi sentimenti. "Se nessuno dà un nome alle emozioni, il piccolo non può imparare a esprimerle, per questo è importante aiutarlo a decodificarle - 'Come ti senti oggi?', 'Ti è piaciuto disegnare?', 'Ti sei divertito?'.

Rispetto le regole della scuola: 

Per funzionare bene un'organizzazione ha bisogno di condividere delle regole, per esempio, è importante essere puntuali, rispettare gli orari di entrata e uscita, non soffermarsi, per ragioni di sicurezza, sui giochi o all'interno della struttura fuori dall'orario scolastico.I genitori dovrebbero capire che il loro bimbo vive tra tanti, come lui, con altri che hanno bisogni diversi dai suoi... Per questo, l'egocentrismo tipico e naturale del loro piccolo si dovrà trasformare in cooperazione. E questo vale anche per la famiglia, i genitori che partecipano alle riunioni, organizzano feste, donano oggetti utili (carte, colori, buste, materiali di recupero ecc...), presenti ma rispettosi, collaborativi ma discreti sono davvero ben accetti. In sostanza, non dimenticate mai che instaurare un buon clima con la scuola è fondamentale per il benessere di vostro figlio!


Ascolto entusiasta i suoi racconti e lo incoraggio con un sorriso: 

A scuola i bimbi più piccini sono perfettamente in grado di badare a se stessi poiché apprendono in modo veloce osservando i compagni. E poi, accolgono gli stimoli graduali proposti dalla maestra. Al loro rientro a casa mostratevi entusiaste dei suoi racconti e partecipate con gioia alle sue piccole grandi scoperte"...e incoraggiateli sempre, sorridendo, un sorriso conta più di mille parole e dice " va tutto bene piccolo mio". 

Accolgo il pianto come una reazione normale ma se piange non scappo e lo rassicuro: 

Il pianto non è di per sé negativo, anzi, ci dice tante cose... Che c'è un attaccamento e ora qualcosa è messo in discussione dalla nuova esperienza; certo esprime un disagio. ..è normale opporsi un po' di fronte a una novità. La mamma non deve scappare via se il figlio piange, ma guardarlo negli occhi - il contatto oculare è basilare - e rassicurarlo che tornerà a un determinato orario, quello reale. Le bugie materne, pur se a fin di bene ('Torno tra 10 minuti, non piangere!), creano danni e disorientano molto il bambino, anche da un punto di vista temporale.

Non faccio la mamma chioccia e lo lascio imparare dai suoi errori

Non è possibile proteggere sempre i nostri figli, come vorremmo, e forse è giusto che sia così - Dobbiamo dare a loro la possibilità di mettersi in gioco, di sperimentare, di imparare anche attraverso gli errori, se viene rimproverato, non difendiamolo a tutti i costi, l'insegnante avrà certamente avuto dei buoni motivi.